le maddalene
Il grande Paolo Veronese ha lavorato alle Maddalene
Il grande pittore Paolo Veronese lavorò nel convento delle Maddalene. Egli ebbe varie commissioni da parte dei padri Girolamini, per diverse chiese e conventi, prima fra tutte quella di S. Sebastiano dove si può ammirare la sua mirabile arte. La continuità dei rapporti con i Girolamini è anche testimonianza dall’impegno di Paolo come prestatore di denaro al convento di Santa Maria delle Grazie di Lispida (ai piedi dei colli Euganei) gestito dai monaci del convento di Padova. Egli infatti fu prestatore nei loro confronti in tre occasioni concorrendo agli oneri richiesti per la bonifica del territorio promossa da Venezia.
LA Storia
1° intervento
Nel Refettorio, posizionato sul lato di destra del chiostro interno, il Rossetti riporta che “secondo le memorie manoscritte di que’ Padri, v’era una Cena originale di Paolo [Caliari], ora no c’è che un’ ottima copia”; ai lati c’era da una parte S.Girolamo e dall’altra il Beato Pietro da Pisa. Non se ne conosce la data ma sappiamo inoltre che il soggetto della Cena delle Maddalene era una Cena in casa di Simone lo stesso tema realizzato per i Gerolamini Veneziani oggi nella Pinacoteca di Brera. Padova, ebbe anche, con tutta ragionevolezza, l’ultima’ cena di Paolo. Nel Refettorio dei Cappuccini di Santa Croce si trovava infatti la tela, eseguita con l’intervento della bottega, oggi conservata nel Museo Civico: non sappiamo se l’artista fece in tempo a finirla.
la storia
II° intervento
Nel secondo chiostro, nello sfondo nel lato di destra, si ammirava, fino agli ultimi anni, un affresco rappresentante il Redentore che in figura di ortolano appare alla Maddalena, e ai lati due frati dell’ordine Gerolimino,. Il Moschini, nella “Guida per la città di Padova” del 1817, scrisse di questo affresco “Nel fondo del secondo chiostro Paolo Veronese dipinse a fresco il Redentore che in figura di ortolano appare alla Maddalena, con due frati dell’ordine Gerlimino ai lati: ma l’opera è sì malconcia, che appena vi si discerne il carattere del suo grande autore.”
LA Storia
III° intervento
Il Ridolfi descrive ne “Le meraviglie dell’arte ovvero le vite degli illustri Pittori Veneti e dello Stato” del 1648 la presenza alle Maddalene di Padova di una : “piccola tavoletta contenente la Vergine con bambino e un Angelino che si nasconde sotto ‘l manto di San Giuseppe; e S. Giovannino pregiatissima pittura”.